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| Recensione Reaper of Souls: è vero riscatto per Diablo?
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Sono trascorsi quasi due anni da quel 15 maggio 2012, quando Diablo III debuttò sui nostri schermi. Uno dei tre franchise storici di Blizzard, una delle saghe più amate dai videogiocatori su PC e il monarca indiscusso del genere Action RPG, nella sua terza incarnazione era stato annunciato ben tre anni prima, una lunga attesa che aveva contribuito a generare un hype incredibile. Chi c'era al day one, lo ricorda ancora: lancio del gioco worldwide, con milioni di utenti che tentavano di connettersi nello stesso istante, con conseguente sovraccarico e disastroso ko dei server (c'è gente che ancora si sveglia in piena notte urlando "Errore 37!!"). La rabbia di quegli scontenti riecheggia ancora nel bassissimo score utenti su Metacritic, che funse da ricettacolo per le lamentele iraconde di chi non si aspettava un simile fail da una software house avvezza alla gestione di server densamente popolati come quelli di World of Warcraft.
Diablo III Reaper of SoulsGuarda tutte le foto » Superata la defiance iniziale, il terzo capitolo di Diablo non smise di far discutere, per via di alcune scelte operate dagli sviluppatori, destinate a dividere la platea. Innanzitutto la casa d'aste, la possibilità cioè di vendere/comprare oggetti in valuta virtuale o anche reale, per molti aveva il sapore di pay-to-win e rappresentava un sacrilegio, onta resa ancor più grave agli occhi dei fan per le percentuali trattenute da Blizzard su ogni transazione. Nel corso dei mesi successivi il moltiplicarsi degli speculatori (c'è gente che ha guadagnato cifre notevoli in valuta reale) e dei bot che si aggiravano nel gioco al solo scopo di raccogliere loot per la rivendita, non fece che peggiorare il quadro.
Sul lungo termine, inoltre, il titolo mostrò il fianco in termini di end-game: anche giocando al livello massimo di difficoltà (che avrebbe dovuto garantire il drop dei migliori oggetti possibili) raramente si ottenevano oggetti leggendari o unici, e ancor più raramente qualcosa di veramente utile al nostro alter ego: per contro, nella casa d'aste erano in vendita oggetti dalle caratteristiche inumane, ottenibili solo in cambio di moneta sonante.
Nonostante ciò, Diablo III è stato un grandissimo successo di vendite, perché si tratta di un'opera oggettivamente riuscita e divertente, artisticament...Read the whole post... |
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